V. 17 N. 1 (2014)
Articoli

Convivio e De vulgari eloquentia: Dante esule, filosofo laico e teorico del volgare

Mirko Tavoni
Università di Pisa
Biografia

Pubblicato 2014-06-30

Parole chiave

  • Dante Alighieri,
  • Convivio,
  • De vulgari eloquentia

Abstract

Il Convivio e il De vulgari eloquentia sono stati scritti in una precisa fase della vita di Dante (1303-6) e definiscono la sua precisa identità intellettuale in quella fase, l’identità di ‘filosofo laico’ e di teorico del volgare. l’articolo esa- mina alcune caratteristiche comuni ai due trattati (§ 2), e in particolare rintraccia due linee tematiche portanti: quella della ‘razionalità’ (§§ 3.1-2), riflesso della filosofia aristotelica che è il faro intellettuale di Dante in questa fase; e quella della ‘nobiltà’ (§ 4.1-2), riflesso della ricerca di un ordine politico che superi il violento disordine dei regimi comunali. emergono quindi i due pubblici di riferimento dei due trattati (§ 5): per il Convivio, i nobili, uomini e donne, dei regimi feudali e signorili appenninici e padani conosciuti nei primi anni dell’esilio; per il De vulgari eloquentia, filosofi universitari, poeti volgari e maestri di artes dictandi. Di conseguenza si delineano le probabili circostanze biografiche e politiche nelle quali i due trattati vennero ideati e composti (§ 6): Verona emerge come probabile luogo in cui il Convivio fu concepito nel 1303-4 (§ 6.1); Bologna, con le sue favorevoli condizioni politiche e culturali e con le sue biblioteche, come probabile luogo in cui entrambi i trattati furono scritti per la maggior parte nel 1304-6 (§ 6.2). Infine (§ 7) si prospettano alcune linee di ri- cerca ulteriore."

 


Mirko Tavoni MessaggioURL http://unimap.unipi.it/cercapersone/dettaglio.php?ri=5326&template=dettaglio3.tplAffiliazione Università di PisaNazione ItaliaNote biografiche

Professore ordinario di Linguistica italiana

Dip. di Filologia, Letteratura e Linguistica