Nuova Rivista di Letteratura Italiana
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<p>La <em>Nuova Rivista di Letteratura Italiana</em>, fondata nel 1998 da Pietro G. Beltrami, Umberto Carpi, Luca Curti, Piero Floriani, Marco Santagata e Mirko Tavoni – già direttori della <em>Rivista di Letteratura Italiana</em>, attiva dal 1983 – è un punto di riferimento per l’italianistica internazionale.</p> <p>La rivista ospita saggi dedicati alla letteratura, filologia e storia della lingua italiana, con particolare riguardo al lungo periodo dal Duecento alla metà del Novecento, e con particolare ma non esclusivo interesse all’indagine storica, filologica, linguistica e stilistica. La rivista si prefigge di alimentare la ricerca e il dibattito nelle discipline afferenti all’area dell’italianistica (Letteratura italiana, Letteratura italiana contemporanea, Filologia italiana, Linguistica italiana, Critica letteraria e letteratura comparate), valorizzando debitamente anche il lavoro di giovani studiosi e studiose.</p>Edizioni ETSit-ITNuova Rivista di Letteratura Italiana1590-7929<p>Authors who publish with this journal agree to the following terms:<br /><br /></p> <ol type="a"> <ol type="a"> <li>Authors retain copyright and grant the journal the right of first publication, with the work five (5) years after publication licensed under a <a href="http://creativecommons.org/licenses/by/3.0/" target="_new">Creative Commons Attribution License</a> that allows others to share the work with an acknowledgment of the work's authorship and initial publication in this journal.</li> </ol> </ol> <p> </p> <ol type="a"> <li>After five years from first publication, Authors are able to enter into separate, additional contractual arrangements for the non-exclusive distribution of the journal's published version of the work (e.g., post it to an institutional repository or publish it in a book), with an acknowledgment of its initial publication in this journal.</li> </ol>Introduzione
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<p>x</p>Giovanni FerroniEster Pietrobon
Copyright (c) 2025 Giovanni Ferroni, Ester Pietrobon
2025-07-242025-07-24272Orazio lirico sotto i torchi fra i secoli XV e XVII
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<p>Dalla prima edizione a stampa di un testo oraziano (<em>Carm. </em>IV 7, 1465), alla <em>princeps </em>del 1471, al variegato riuso secentesco del suo <em>corpus</em>, la fortuna italiana delle odi di Orazio costituisce una storia in cui si intrecciano forme letterarie e iniziativa editoriale. Emergono da quella storia episodi indicativi di un gusto e di una sensibilità per l’Orazio delle <em>Odi</em>: dall’incunabolo che documenta la fortuna dell’Orazio lirico nell’ambiente umanistico romano; alla fortuna musicale fra ’400 e ’500 delle <em>Odi</em>; alle traduzioni italiane cinquecentesche di <em>Odi</em> nel quadro della fortuna dell’Orazio lirico nei volgari nazionali d’Europa; al variegato panorama degli usi audacemente ‘sperimentali’ che ne fa la cultura letteraria barocca.</p>Antonio Iurilli
Copyright (c) 2025 Antonio Iurilli
2025-07-242025-07-2427210.4454/nrli.v27i2.470Classicismo radicale? L’ode fra Trissino, Alamanni, Minturno e Tolomei
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<p>Il saggio ripercorre i primi tentativi di ‘acclimatazione’ dell’ode pindarica e oraziana in volgare, prendendo in esame, da un punto di vista prevalentemente metrico, da un lato alcuni componimenti di Giovan Giorgio Trissino, Luigi Alamanni e Antonio Minturno, e dall’altro le odi contenute nei <em>Versi et regole </em>– la stampa del 1539 che raccoglie la produzione in metrica barbara di Claudio Tolomei e del gruppo di letterati orbitanti intorno alla sua Accademia della Virtù –, al fine di individuare linee comuni e differenze nelle modalità con cui le forme classiche sono trasposte in volgare dai diversi autori e di verificare fino a che punto la loro operazione possa definirsi radicalmente classicistica.</p>Francesco Davoli
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2025-07-242025-07-2427210.4454/nrli.v27i2.471L’ode nella cerchia veneta di pieno Cinquecento: appunti d’insieme
https://nrli.it/index.php/nrli/article/view/472
<p>Il saggio analizza la fortuna e le forme dell’ode nella scena veneta di metà sedicesimo secolo. Si ripercorrono quindi le direttrici principali, da contestualizzare all’interno di un preciso reticolo di influenze, che includono la riscoperta della poesia greca e latina, così come il ruolo dei contemporanei, tanto sul versante italiano (in primis Bernardo Tasso), tanto sul versante francese, con riferimento a Pierre de Ronsard. Attraverso una disamina ravvicinata di alcuni casi esemplari, vengono quindi passati in rassegna i rifacimenti classici, le odi encomiastiche e amorose, la tradizione sacra di ispirazione salmica. </p>Martina Dal Cengio
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2025-07-242025-07-2427210.4454/nrli.v27i2.472Il «teatro del mondo» di un Orazio veneto: sul libro delle Ode di Guido Casoni
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<p>Le <em>Ode </em>di Guido Casoni sono il primo libro di rime volgari italiane integralmente ispirato al modello di Orazio, inteso quale elemento di classicismo moderno in dialogo con i libri lirici e i poemi di Bernardo e Torquato Tasso, Giovan Battista Marino, Antonio Bruni. Nel saggio si ripercorre la storia editoriale della raccolta e si riflette sull’emergere di concetti fondanti della poetica classico-barocca di Casoni quali l’amicizia, il <em>serio ludere </em>e la divulgazione del sapere, la gara tra le arti sorelle, il rapporto tra creazione artistica e Creazione divina.</p>Ester Pietrobon
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2025-07-242025-07-2427210.4454/nrli.v27i2.474Forme dell’ode nella poesia di Gabriello Chiabrera
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<p>Lo studio analizza l’evoluzione delle odi di Gabriello Chiabrera, confrontando i testi poetici con le dichiarazioni teoriche disseminate in dialoghi, paratesti e lettere. Viene esaminato il percorso di sperimentazione metrica del poeta, dalle prime odi in stanze oraziane di sei e quattro versi alle stanze pindariche suddivise in strofe, antistrofe ed epodo. Particolare attenzione è dedicata a quest’ultima tipologia, di cui si indagano anche le caratteristiche ‘musicali’ e le connessioni con il classicismo barberiniano.</p>Matteo Navone
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2025-07-242025-07-2427210.4454/nrli.v27i2.473Strutture interne e linee tematiche nelle Poesie liriche (1627) di Fulvio Testi
https://nrli.it/index.php/nrli/article/view/475
<p>Il saggio analizza la raccolta <em>Poesie liriche</em> di Testi. Se ne indaga la struttura interna, costruita in modo circolare (grazie ai forti rapporti che legano non solo la prima e l’ultima composizione del volume, ma anche i testi di apertura e di chiusura di entrambe le sezioni in cui esso è suddiviso). Si studiano poi alcuni fili tematici (dedicati al perseguimento della virtù, alla poesia eternatrice, e a una riflessione poetologica) che attraversano l’intera raccolta e offrono unitarietà al corpus. Infine si esaminano gli stretti rapporti tematico-formali che le odi di Testi stabiliscono con vari modelli antichi (Orazio in particolare, ma anche Properzio e Tibullo) e moderni (Della Casa).</p>Giacomo Comiati
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2025-07-242025-07-2427210.4454/nrli.v27i2.475«Dello svolgimento dell’ode in Italia»
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<p>Il contributo ricostruisce la storia del saggio <em>Dello svolgimento dell’ode in Italia</em>, apparso per la prima volta nel 1902, facendo in parte ricorso all’attività del Carducci poeta, critico e professore. In particolare si rilevano le affinità tra il contenuto del saggio e le lezioni che Carducci tenne presso l’Università di Bologna tra gennaio e maggio del 1890 e si evidenzia come i precedenti lavori editoriali del Carducci, da un lato, e lo sperimentalismo tipico già dei suoi versi giovanili, dall’altro, contribuirono alla riflessione oramai solida degli anni maturi.</p>Carmela Marranchino
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2025-07-242025-07-2427210.4454/nrli.v27i2.476