Abstract
Partendo da una incongruenza rilevata tra il titolo della versione originale e quello della traduzione italiana del volume di Grafton, il saggio mira a ripercorrerne alcuni temi fondamentali, che paiono accomunabili proprio sotto il segno delle contraddizioni albertiane. Intellettuale eclettico quasi per antonomasia, il cui ingegno fu considerato versatile e camaleontico già dai contemporanei, Alberti è infatti un Giano bifronte in tutta la sua produzione, che è esaltata dalla ricerca del decorum ma anche afflitta dalla constatazione della fragilità e debolezza della condizione umana. La scrittura ipertestuale ‘a mosaico’, che caratterizza le opere di Alberti come quelle di altri umanisti, lungi dal favorire una lettura univoca, non fa che amplificarne e dilatarne le antitesi e le contraddizioni costitutive.