Abstract
Per interposta impersona di Enrico Testa (1999) fornisce una lettura tanto efficace della poesia italiana del secondo Novecento da consentire di mettere a fuoco problemi critici attuali anche nel terzo millennio. La crisi dell’io, il dialogismo immanente alle nuove forme di pronuncia poetica, la tendenza alla «romanzizzazione» del dominio lirico, sono alcune delle questioni approfondite da Testa con gli strumenti della critica stilistica ma anche della filosofia e dell’antropologia. Il poetico viene in questo modo legittimato ‘ideologicamente’, in quanto luogo privilegiato in cui è possibile l’ascolto dell’altro.