Abstract
L’opera Le nozze in sogno (testo di Pietro Susini; musica di Antonio Cesti, prima esecuzione Firenze 1665) si svolge nella multilingue città di Livorno e i personaggi impiegano vari codici linguistici (italiano aulico, toscano comico, gergo, “lingua ionadattica”, siciliano, calabrese, giudeo-italiano). L’articolo si concentra sulla figura di Mosè, uno stregone ebreo cui è associata una forte carica antigiudaica. L’analisi rivela che questo personaggio non si esprime in una varietà giudeo-spagnola o giudeo-italiana propria di Livorno, ma in giudeo-romanesco. Il saggio ricerca infine i possibili motivi di tale scelta in precedenti usi di questa varietà per la maschera dell’ebreo, nei rapporti tra autorità granducali e «Nazione Ebrea» ma anche nei conflitti interni al mondo ebraico livornese.