Abstract
Molte possono essere state le fonti utilizzate da Leopardi per elaborare il concetto del costante confronto dell'uomo con l'infinito, da Cicerone a Rousseau, da Angelo Mazza a Pietro Borsieri. In realtà quella del Leopardi non può essere considerata come una descrizione, ma la 'narrazione' di un'esperienza. Anche l'utilizzo della minuscola e della maiuscola dipende da una precisa volontà di attribuire valore di relatività o assolutezza alla parola stessa. L'articolo comprende anche l'analisi della struttura metrica, quella filologica di ogni singolo termine dell'idillio e l'elenco dei riferimenti bibliografici.