Abstract
L'autore prende spunto dalla constatazione di Dante relativa all'assenza delle armi nella poesia volgare italiana per delineare il rapporto tra la nostra storia nazionale e la letteratura: si ricordano invocazioni al popolo, ai poeti e alla nazione lanciate da vari autori durante il Risorgimento e i loro effetti sui destinatari; si illustra il rapporto che poeti e letterati vissuti tra Settecento e Ottocento hanno avuto con le armi e il relativo riflesso sulle loro opere.