Abstract
Obiettivo dell’articolo è percorrere le citazioni della Bibbia (testo o episodi) presenti nell’opera machiavelliana e di indagare il significato della lettura «sensata» che Machiavelli prescrive del testo biblico nei Discorsi, alla stregua di ogni altro documento storico utile all’elaborazione di un giudizio politico. L’analisi permette alcuni approfondimenti sul ruolo dei tribuni militum consulari potestate in Livio e Machiavelli, e sulle figure di Mosè e David.