Abstract
L'intervento ha come obiettivo il dimostrare che anche la poesia più propriamente futurista di Corrado Govoni può essere considerata, in realtà, vicina per alcuni aspetti a quella relativa alla fase precedente e come sia possibile, attraverso l'analisi di tutta la sua produzione, individuare dei tratti stilistici costanti. Il punto di partenza è il confronto tra il futurista Rarefazioni e L'inaugurazione della primavera simili per la presenza della tecnica della metafora architettonica, cioè basata sulla presenza di una metafora che funge da chiave di volta e di altre secondarie. Aggettivazione, paragoni e temi che ritornano con valenze lievemnete differenti permettono di individuare un filo conduttore che accomuna l'intera produzione govoniana e che aiuta nell'analisi di tematiche apparentemente distanti.