Abstract
Il presente contributo propone una lettura della canzone Rvf 207 (Ben mi credea passar mio tempo omai) in una prospettiva macrotestuale volta a rintracciare la funzione e il significato complessivo del componimento all’interno del Canzoniere. Il saggio individua come tematiche peculiari della canzone l’atto del furto perpetrato ai danni della donna amata e il conseguente tentativo di discolpa compiuto dall’io lirico, connotato da una retorica giudiziale già sperimentata nella vicina canzone Rvf 206 attraverso il genere dell’escondit. Proprio l’incremento dei riferimenti alla poesia provenzale nel passaggio dal “codice degli abbozzi” alla redazione del Vat. lat. 3195 è considerato un fattore decisivo per la composizione della canzone che viene così contestualizzata all’interno di una zona della raccolta fortemente interessata da contatti con la lirica d’oltralpe.