V. 21 N. 1 (2018)
Articoli

Giudeo-romanesco a Livorno. L’ebreo stregone e il teatro delle lingue nelle "Nozze in sogno" (1665)

Fabrizio Franceschini
Università di Pisa
Biografia

Pubblicato 2018-07-04

Parole chiave

  • Studi italianistici,
  • Studi ebraici,
  • Dialetti italiani,
  • Giudeo-italiano,
  • Ebrei di Roma,
  • Ebrei di Livorno,
  • Opera,
  • Commedia dell’Arte,
  • Seicento,
  • Pietro Susini,
  • Antonio Cesti,
  • Lorenzo Lippi,
  • Firenze,
  • Livorno,
  • Roma.
  • ...Più
    Meno

Abstract

L’opera Le nozze in sogno (testo di Pietro Susini; musica di Antonio Cesti, prima esecuzione Firenze 1665) si svolge nella multilingue città di Livorno e i personaggi impiegano vari codici linguistici (italiano aulico, toscano comico, gergo, “lingua ionadattica”, siciliano, calabrese, giudeo-italiano). L’articolo si concentra sulla figura di Mosè, uno stregone ebreo cui è associata una forte carica antigiudaica. L’analisi rivela che questo personaggio non si esprime in una varietà giudeo-spagnola o giudeo-italiana propria di Livorno, ma in giudeo-romanesco. Il saggio ricerca infine i possibili motivi di tale scelta in precedenti usi di questa varietà per la maschera dell’ebreo, nei rapporti tra autorità granducali e «Nazione Ebrea» ma anche nei conflitti interni al mondo ebraico livornese.