Abstract
Per Carducci, quelli che precedettero l’uscita delle Rime di San Miniato (1857) furono anni segnati da molti progetti poetici e altrettanti fallimenti: più volte aveva cercato di sistemare i propri componimenti in raccolta, senza mai riuscirvi in modo soddisfacente. Gli autografi dei suoi puerilia recano le tracce di questi numerosi tentativi: essi restituiscono un ritratto inedito del poeta adolescente e un’immagine vivida del suo laboratorio. Degli esordi poetici carducciani, questo saggio tenta quindi una lettura nuova, da un punto di vista non ancora considerato dalla critica.