Pubblicato 2014-04-10
Parole chiave
- Alessandro Tassoni,
- Francesco Bracciolini,
- Giovan Battista Marino,
- Tommaso Stigliani
Abstract
Il saggio riflette sulla presenza di spunti satirici nei confronti della poesia contemporanea nei primi due poemi eroicomici (la Secchia rapita di Alessandro Tassoni e lo Scherno degli dèi di Francesco Bracciolini), interrogandosi nuovamente sulla loro complessa interazione con il cantiere dell’Adone di Marino. L’articolo intende rilevare alcuni aspetti problematici nel rapporto Tassoni-Marino, che parrebbero confliggere con l’idea di una sostanziale comunione di intenti fra i due autori. L’uscita dello Scherno, opera che in certa misura parodiava l’Adone, doveva certamente aver reso il poeta napoletano particolarmente suscettibile nei confronti del nuovo genere poetico: il saggio torna, pertanto, a interrogarsi sulle ragioni dell’affidamento a Marino della stampa parigina della Secchia e sul dialogo con il poema di Tassoni e Bracciolini inserito nel Canto VII dell’Adone.
Andrea Lazzarini
andrea.lazzarini@sns.it
Scuola Normale Superiore