V. 11 N. 1-2 (2008)
Articoli

Fortune e sfortune dell’analisi intertestuale: il caso Ariosto

Pubblicato 2008-11-01

Abstract

L'intervento propone un'analisi intertestuale dell'attività poetica di Ludovico Ariosto per capire se la ricerca di spunti in altre opere possa essere considerata una pratica costante nella produzione dell'autore. Emerge in modo chiaro la presenza di citazioni dirette, ma anche di riferimenti nascosti che, in modo quasi ironico, consentano di sottolineare l'esistenza di divergenze. I modelli riscontrati sono classici come Ovidio, Orazio, Stazio, o Properzio, ma anche i poemi cavallereschi e i romanzi arturiani, e Dante, per quanto riguarda l'aspetto linguistico e stilistico. L'appropriazione poteva avvenire o attraverso una precisa ripresa, o con un graduale allontanamento dalla fonte, o con un totale smembramento, giungendo ad una sovrapposizione di forme. La scrittura diventa per l'Ariosto solo una delle tante possibili 'revisioni', al lettore spetta poi stabilire quali possano essere.