V. 16 N. 1-2 (2013)
Articoli

Il «romanzetto autobiografico»: sulla genesi dei Mottetti

Giuliana Petrucci
Università di Pisa
Biografia

Pubblicato 2013-09-17

Parole chiave

  • Eugenio Montale,
  • Le occasioni,
  • Mottetti,
  • Clizia,

Abstract

Argomento dell'articolo è la divergenza tra la genesi e la strategia organizzativa dei Mottetti, la seconda sezione delle Occasioni di Montale. La corrispondenza del poeta con Irma Brandeis (Lettere a Clizia) permette di distinguere, con maggior precisione, la diversa temperatura ideativa e emotiva dei mottetti scritti nel 1937 rispetto a quelli datati 1938, finora considerati in modo indistinto. La cronologia compositiva della suite lascia intravedere, infatti, una evoluzione del personaggio femminile che assume caratteristiche magico-numinose, nei mottetti risalenti al novembre del 1938, dopo l’ultimo incontro con Irma. La strategia dispositiva del “romanzetto autobiografico”, secondo la definizione di Montale, invece, occulta tale progressione e àncora la fabula a un disegno già prefissato nel 1937, segnato dalla scomparsa della donna amata. Le ragioni di tale divergenza vanno ricercate nel macrotesto: precisamente, nelle ultime, grandi poesie per Clizia, della quarta sezione del libro.

The article deals with the divergence between the genesis and execution of the Mottetti, second section of Eugenio Montale’s Occasioni. The poet’s correspondence with Irma Brandeis (Lettere a Clizia) allows us to distinguish with greater precision the different intellectual and emotive registers of the mottetti written in 1937 from those of 1938, two periods until now considered continuous. The chronology of the poems’ composition accounts for the emergence of a female character that begins to acquire magical and numinous attributes. The transformation appears in the mottetti written in November, 1938, after the final meeting with Irma. However the organizational structure of the “romanzetto autobiografico”, according to Montale’s definition, attempts to conceal this development and anchors the fabula to a design already established in 1937. The explanation for such a divergence is found in the macrotext, and more precisely in the final poems for Clizia, in the fourth section of the book.