V. 2 N. 1 (1999)
Articoli

Dante come autore/narratore della Commedia

Abstract

Come può avvicinare la Commedia di Dante chi (studente o cultore) voglia non degustarla nei suoi episodi più celebrati o nei suoi personaggi più famosi, bensì conoscerla nella sua integrità e complessità? Come raggiungerà il testo senza trovare continuamente la strada sbarrata dalla gigantesca bibliografia critica che si è accumulata su di esso, e che aumenta ogni anno in progressione geometrica? Insomma, come possiamo leggere oggi il capolavoro dantesco? Una risposta a questa formidabile ma essenziale domanda esiste, ed è Dante stesso che ce la fornisce, nel momento che include la figura del ‘lettore’ nell’ingranaggio semiotico della sua opera. Molto prima che i teorici della scuola di Costanza scoprissero la funzione dell’‘implizite Leser’, molto prima che autori come Calvino scrivessero dei romanzi il cui protagonista è il lettore, Dante aveva già riconosciuto che ogni processo di codificazione letteraria deve racchiudere delle indicazioni che orientino la sua decodificazione, che ogni testo deve contenere le istruzioni per la sua corretta lettura. Il modo migliore di affrontare la lettura della Commedia sarà allora quello di ricostruire il modello comunicazionale insito nell’opera, anche se tale estrazione è tutt’altro che pacifica. È questo il problema che qui ci proponiamo non di risolvere, ma più modestamente di impostare.